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Cenni Storici

 

Il Comune di San Lazzaro Parmense fu istituito in data 1 Luglio 1870 a seguito del Regio Decreto n° 5626 del 19 aprile dello stesso anno che stabiliva la soppressione dei Comuni di Marore e San Donato d’Enza e la loro riunione in uno solo. San Lazzaro fungeva da capoluogo per le seguenti frazioni: Beneceto, Bogolese, Casalbaroncolo, Casaltone, Casello, Coloreto, San Prospero, Malandriano, Marano, Mariano, Marore, Martorano, Pedrignano, Porporano, San Donato, Vico Po’. L’area occupata dal Comune subì una variazione negli anni venti, a seguito dei Regi Decreti n° 3096 del 23 dicembre 1923(1) e n° 2374 del 11 dicembre 1924. Previa consultazione degli organismi amministrativi di ciascuna sede comunale, tali decreti stabilirono l’annessione di parte del territorio dei confinanti comuni di San Lazzaro Parmense, Cortile San Martino, Vigatto, San Pancrazio e Golese al Comune di Parma.

Nel corso dell’anno 1943, l’assetto territoriale del Comune di Parma subì una notevole ampliamento a causa del Regio Decreto n° 337 del 14 aprile. Tale atto sanciva l’aggregazione dell’intero territorio dei Comuni limitrofi a quello cittadino. Il podestà di Parma, a sua volta, stabilì che gli abitanti degli ex comuni, a partire dal 29 maggio 1943, dovevano entrare a far parte della comunità del capoluogo. Per ogni ex Comune venne adottata la denominazione di “Delegazione”, lasciando in un primo momento regolarmente operative, per quanto riguardava i servizi amministrativi, le ex sedi comunali. I comuni aggregati a seguito del provvedimento n° 264 dovevano considerarsi frazioni del Comune di Parma. Per ogni frazione venne nominato un delegato podestarile per la rappresentanza e tutela degli interessi frazionali e per la spedizione e la firma degli atti delegati dagli uffici distaccati. Per quanto riguardava l’ambito fiscale, i provvedimenti finanziari e tributari più generali subirono modificazioni a seconda del regime in uso nel Comune di Parma solo a partire dal 1 gennaio 1944, mentre l’applicazione delle percentuali in uso nel capoluogo inerenti le imposte di consumo e imposta di famiglia ebbero attuazione immediata.

Il Comune di San Lazzaro mantenne la propria struttura organizzativa fino ai primi mesi del 1946. I servizi pubblici nella delegazione di San Lazzaro negli anni cinquanta furono essenzialmente gli stessi del periodo prebellico.

 

 



1. Al comune di Parma è aggregato "il tratto di territorio circoscritto dalla linea che, partendo dal punto di incrocio della strada provinciale per Mantova con la strada comunale del Ponte Alto corre lungo quest'ultima lasciando fuori C.Grisenti, prosegue verso est includendo C. Ricci, indi svolge a sud contornando e comprendendo la Certosa, taglia la ferrovia per Bologna appena ad est della via Tonarelli, prosegue a sud fino ad incontrare la via Emilia appena ad ovest dell'abitato di S.Lazzaro, continua verso sud contornando e includendo Casello Bottego, Villa Micheli e ca' Nona, e lasciando fuori C. Fontana, prosegue ancora per breve tratto verso sud e poi volge ad ovest per raggiungere la strada provinciale per Traversetolo ad 1 km. dall'attuale confine del comune di Parma sulla strada medesima, e prosegue verso ovest fino a raggiungere il confine fra i comuni di S.Lazzaro e di Vigatto sul torrente Parma, lasciando fuori il Molino del Picco e C.Bizzi e comprendendo la villa Lusignani".

 

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